Quando il web era poco più di un giocattolo del quale non si sapeva bene cosa farsene, io scrivevo racconti e poesie.
Faccio parte dell’ultima generazione che ha usato i gettoni per chiamare dai telefoni pubblici e della prima che ha utilizzato i social media. Continuo a preferire i libri al Kindle.
Mi sono occupata di eventi, musica e giornalismo (sono pubblicista dal 2008) e da 14 anni sono titolare e gestisco Notorious Agency, agenzia di comunicazione. Credo, senza presunzione, di essere stata tra i soggetti che hanno contribuito a creare uno standard di lavoro agli albori della rivoluzione digitale, quando non era ben chiaro a nessuno cosa stesse succedendo e il lavoro bisognava capirlo senza manuali.
Dopo essermi spremuta le meningi in tutti gli ambiti del settore della comunicazione, oggi il mio ruolo all’interno della mia agenzia, oltre a quello di imprenditrice, è quello di Strategist e Producer di progetti di comunicazione complessi e campagne pubblicitarie.
La parola creatività mi ha sempre dato un pò di urticaria. Nel vocabolario Treccani, uno dei sinonimi indicati è genialità. E credo descriva meglio l’essenza del lavoro del pubblicitario.